Piccoli svaghi lavorativi - San Marino Trasgressiva

Piccoli svaghi lavorativi - San Marino Trasgressiva


Durante la mia carriera di direttore d'albergo e in ogni luogo in giro per il mondo in cui ho lavorato, me ne sono successe di tutti i colori, tra richieste bizzarre dei clienti, imprevisti che nemmeno i più abili strateghi avrebbero ipotizzato ed eventi mondani di ogni genere, non posso di certo dire di essermi annoiato, specialmente da quando ho iniziato a gestire hotel di un certo livello, dove chi vi soggiorna può essere davvero stravagante; tuttavia, lo scorso mese mi è capitato qualcosa che non mi era mai successo prima, il cui ricordo è certamente molto piacevole, ma andiamo con ordine...
In questo periodo sono il direttore notturno di un grande e lussuoso albergo in centro a Roma, di cui non rivelerò il nome per riservatezza, dirò solo che, diverse volte all'anno, mi trovo ad organizzare convention di grosse multinazionali, ed è proprio in queste occasioni che capitano le scene più curiose, spesso a tinte hot, che non mi hanno mai riguardato di persona, almeno fino a qualche tempo fa, quando caddi preda di un paio di allegre ragazze che, finito l'ennesimo meeting, decisero di attardarsi al bar dell'hotel.
Per tutta la durata del rinfresco, organizzato alla perfezione dal sottoscritto, e dopo una giornata intera di meeting e riunioni varie, infatti, le due sconosciute, entrambe brunette, entrambe elegantissime e sulla trentina, avevano continuato a lanciarmi sguardi e frecciatine, sempre più insistenti man mano che i calici che consumavano aumentavano di numero; sono abituato a gestire situazioni imbarazzanti, per cui non rispondevo a queste provocazioni, anzi, rimanevo impassibile, professionale come sempre, anche quando, passate accanto a me, una delle due lasciò cadere la chiave della loro camera, lanciandomi un ultimo sguardo. Raccolsi la card e la portai alla reception, dove cominciai a sbrogliare qualche scartoffia, ma, dopo una decina di minuti ricevetti una chiamata proprio dalla loro stanza: le due volevano un'ultima bottiglia di prosecco... Tutto il personale era ancor impegnato al rinfresco, così presi coraggio e andai di persona, trovando la porta socchiusa, sicuramente di proposito.
Dopo aver bussato, entrai e, fatto qualche passo, mi ritrovai davanti una scena che non dimenticherò mai: la più minuta delle due, a quattro zampe sul letto, era impegnata a dare piacere orale all'altra, che scoprii essere una bellissima trans, insospettabile a prima vista. Al mio ingresso, quest'ultima, che era voltata in mia direzione, mi accolse con un sorriso e mi chiese se potevo aprire la bottiglia, cosa che, come in tranche, feci in automatico, per poi porre un calice alla ragazza, il tutto mentre l'altra continuava con il suo lavoretto, senza mostrare il minimo imbarazzo, anzi, cominciando a toccarsi dolcemente proprio quando mi fui avvicinato per servire la stupenda transex, il cui enorme membro spariva quasi del tutto tra le labbra dell'amica.
A pochi centimetri da quelle due sconosciute, entrambe stupende, entrambe vogliose di coinvolgermi, anche un professionista come me, sempre impeccabile, comincia a cedere; in passato avevo ricevuto diverse avances da clienti di tutti i tipi, mi considero un bell'uomo, curato, dal fisico asciutto e tonico, ma non avevo mai ceduto alla tentazione, anche se a volte era forte. Ora, però, l'impresa era durissima, sentivo che l'occasione era troppo ghiotta, quasi in automatico quindi mi misi dietro alla ragazza messa a novanta e, senza dire una parola, mi chinai e la assaggiai, passando da un orifizio all'altro e usando la mia lingua come raramente mi era capitato di fare prima, incontrando di tanto in tanto le dita di lei, ancora impegnate a toccarsi, naturalmente succhiando anche quelle, umide del suo piacere.
Non mollavo di certo la preda, ma dovevo fare presto, di lì a poco avrebbero notato la mia assenza al ricevimento, quindi senza staccare le labbra dal sontuoso banchetto mi tolsi i pantaloni e in un attimo fui in piedi, con la trans che, dall'altro lato, mi prese per la cravatta, invitandomi ad approfittare della sua amica, cosa che feci senza obiezioni, sporgendomi poi in avanti per ricevere uno spettacolare bacio dalla sconosciuta, proprio nel momento in cui il mio arnese entrò nell'altra ragazza, che ora si trovava bocca e passera impegnate. Cominciai a spingere forte da subito, volevo farle sentire tutto quello che avevo e, prendendola per le natiche, assestai i colpi più forsennati che potevo, cosa assai gradita dalla ragazza che, anche se aveva la bocca impegnata con il grosso pezzo di carne dell'amica, dimostrava dai gemiti che apprezzava molto i miei sforzi...
Capivo chiaramente che era la trans che gestiva la situazione, il suo carattere forte mi è parso evidente sin dal party nella hall, dove lei era decisamente più intraprendente e carismatica dell'amica, così non fui stupito più di tanto quando, seccamente, ordinò alla ragazza di mettersi in ginocchio e di lavorarci le verghe insieme, ora in balia della sconosciuta che, con voracità mai vista, si occupava prima di una e poi dell'altra senza quasi prendere fiato, mentre il sottoscritto era impennato ad assaggiare gli splendidi seni dell'altra, in piedi accanto a me, perfettamente modellanti, tanto da sembrare naturali al 100%: di trans a Roma ne conosco moltissime, nessuna però era femminile e arrapante come quella che avevo per le mani quella sera.
Ad un tratto, anche lei decise di gustarsi un po' il mio pezzo di carne, e si unì alla sua amica, dividendosi il delizioso premio senza litigare, anzi, una da un lato, l'altra dall'altro, sembravano coordinarsi per assaggiare la mia verga nello stesso momento, dalla base alla punta, per poi congiungersi in un bel bacio mentre io, in piedi, mi godevo lo spettacolo.
La trans evidentemente aveva già pensato a tutto, perché all'improvviso si alzò, mi fece stendere sul letto, fece accomodare la sua amica sopra di me e, dopo avermi preso il membro in mano ed avergli dato un intimo assaggio, glielo infilò dentro, guidandolo con le dita, pochi secondi prima che anche lei iniziasse a penetrarla da dietro, con il suo, di membro, che scivolò dentro, accompagnato da un gremito soffocato dell'altra.
Penetrata da due pezzi di carne allo stesso tempo, la ragazza era completamente alla nostra mercé, con il sottoscritto e la trans che, come per un tacito accordo, la pompavamo allo stesso ritmo.
I polsi della sconosciuta erano tenuti fermi dietro la schiena dall'amica, contemporaneamente i suoi capelli, raccolti in una coda, erano afferrati con decisione sempre dalla trans, in completo controllo, mentre io mi occupavo della sua gola, stringendola dolcemente; potevo percepire chiaramente ogni suo orgasmo, alla ragazza piaceva da morire essere sopraffatta in quella maniera e avrebbe potuto continuare così, totalmente sottomessa, all'infinito, ma io dovevo presentarmi al più presto di sotto, e anche la stupenda trans voleva esplodere, glielo leggevo chiaramente in volto, così presi la donna, la sdraiai a letto e le riversai addosso tutto il mio piacere, che dai seni colava giù lungo la pancia, quest'ultima inondata invece dalla trans dopo pochi istanti.
Sicuramente, chi mi ha rivolto la parola nei minuti successivi al fattaccio, giù al piano terra, non avrebbe mai potuto immaginare cosa avevo fatto poc'anzi di sopra, forse avrebbe solamente notato qualche mio piccolo dettaglio fuori posto, la camicia non perfettamente stirata, l'orlo dei pantaloni spiegazzato, oppure ancora la cravatta un poco allentata, ma quando le mie nuove due amiche ritornarono nella hall per fare un altro giro di drink, i più attenti avrebbero potuto notare il palese imbarazzo da parte mia, nonché l'aria particolarmente divertita delle due: allora non lo sapevo, ma quella sera avrebbero nuovamente chiamato il servizio in camera, chiedendo di me e, da vero professionista, non potevo certo esimermi dal soddisfare l'ennesima richiesta, per quanto insolita...


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