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  • Autore: Gianni
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Sabrina (seconda parte) - San Marino Trasgressiva

Alcuni giorni dopo mi disse che il nostro incontro era combinato per il pomeriggio della domenica successiva, che avremmo iniziato come uno scambio di partner e che poi lei e Paola avrebbero guidato gli avvenimenti. Sabrina ed io stavamo seguendo alla tv il GP di F1 del Belgio quando suonò il campanello. Dopo le presentazioni ci accomodammo sul divano per un caffè. Carlo era un bell’uomo: alto, snello, con una faccia da ragazzino, forse un po’ timido o quanto meno impacciato. Dopo alcuni convenevoli di rito per rompere il ghiaccio, le ragazze ci lasciarono soli dicendo che dovevano aggiornarsi sugli ultimi gossip dell’ufficio, mentre noi avremmo potuto seguire le fasi finali del GP. Carlo mi disse: “”Non le rivedremo tanto presto!”” Ma dopo pochi minuti riapparvero completamente nude. Subito notai il fisico di Paola, niente male, che ricalcava in modo impressionante quello di Sabrina, anche lei completamente depilata. “”Beh, cosa aspettate voi due a mettervi a vostro agio?”” fu la battuta iniziale della santarellina. Così dicendo si avvicinarono incominciando a sbottonarci le camicie. Carlo ed io ci spogliammo immediatamente, risedendoci sul divano già subito in tiro. Paola si accostò a me e Sabrina a Carlo. Paola: “”Ma che bel cazzone ti godi, Sabrina, senza dividerlo con l’amica del cuore ….Non ti pensavo così egoista .…”” e quindi, senza preliminari, si sedette su di me, si introdusse nella figa il mio cazzo, mi fiondò la sua lingua in bocca, iniziò a titillarmi le tette e prima che io potessi muovermi incominciò a cavalcarmi piano piano. Mentre mi cavalcava mi sussurrò: “”Stai tranquillo oggi siamo qui per te. Sabrina mi ha detto del tuo bisex e penso che anche Carlo abbia certi desideri che non ha il coraggio di affrontare, ma l’occasione fa l’uomo ladro ….”” Intanto, accanto a me, Sabrina si era inginocchiata tra le gambe di Carlo ed aveva iniziato a succhiarglielo con movimenti lenti e profondi. “”Anche il tuo niente male”” biascicò con la bocca piena. Ad un certo punto Sabrina lasciò la presa e pensai: <>, ma invece Paola con una mossa fulminea mi prese la mano destra e la portò sul cazzo di Carlo che inizialmente si irrigidì per poi lasciarselo stringere accettando un inizio di sega, mentre le due donne si baciavano voluttuosamente. Paola si sfilò da me, andò a baciare il suo uomo e prendendogli una mano la porto sul mio cazzo già tutt’umido dei suoi umori. Da come mi toccò capii subito che per lui era la prima volta che si trovava ad avere un membro tra le mani e perciò gli dissi di stare tranquillo e rilassarsi, ma il suo sguardo continuava a cercare interrogativamente quello di Paola. Questa sbottò: “”Guarda i nostri maschietti … basta dare loro l’occasione e si dimenticano immediatamente delle fighe che hanno. Propongo un gioco. Io e Sabrina non abbiamo mai visto due uomini fare sesso. Perché non ci fate partecipare, se volete anche con il nostro aiuto?”” Guardai Sabrina, grato dell’iniziativa e volsi il mio sguardo verso Carlo per capire le sue intenzioni. Come risposta me lo strinse forte. Disse che per lui era la prima volta che toccava un cazzo anche se da tempo gli frullava per la testa il desiderio di un’esperienza con un uomo. <> Sabrina mi si avvicinò e dopo avermi sussurrato all’orecchio: “”Dai che oggi ti regalo un bel cazzone e ti faccio riempire il buco di sborra”” mi baciò appassionatamente. Contemporaneamente Paola baciò il suo uomo, quindi scherzando sulle dimensioni dei due cazzi ai quali avrebbero dovuto rinunciare quel pomeriggio, lo fece inginocchiare tra le mie gambe raccomandandogli di ricordarsi come lei glielo succhiava. Carlo mi si avvicinò, mi scappellò e si mise a leccarmi il glande con passaggi della punta della lingua sul mio orifizio. Sembrava quasi esperto. Poi mordicchiandomi l’asta e facendomela diventare di marmo, giù verso i testicoli ad uno ad uno, quasi a mangiarmeli. Tornò su e si mise a succhiarmelo con avidità suscitando i commenti delle donne che intanto avevano incominciato a baciarsi e ad accarezzarsi. Paola si alzò e posizionatasi alle di lui spalle gli titillava i capezzoli e gli spremeva le tette. Sabrina interpretando i miei desideri si limitava a baciarmi ogni tanto e a sussurrami di lasciarlo fare perché io desideravo ben altro … Sì d’accordo, però il ricordo di quanto era bello succhiare un cazzo mi assalì d’impeto e decisi di soddisfare le mie voglie. Allontanai Carlo, lo feci distendere sul tappeto ed iniziai a pompinarlo. Me lo succhiai tutto, palle comprese, lo leccai, lo mordicchiai, mi sembrava la prima volta con Federica. Avevo voglia di sentirlo venire, di farlo godere. Paola scherzava, si mise in piedi a gambe larghe sul suo viso: “”Guarda cosa perdi”” - diceva allargandosi con le mani la vulva e mettendo in mostra l’ingresso della figa – “”Rinunci a me per un pompino fatto da un uomo! E guarda questo buchino e le sue increspature che tanto ti piacciono.”” – diceva rigirandosi e mettendo in mostra il suo lato B. Carlo si infoiava sempre di più. Sabrina invece si era posizionata dietro di me mi leccava e mi titillava l’ano senza penetrarmi. “”Fermati, rallenta”” – mi disse – “”Vuoi proprio farlo venire? Non volevi qualcos’altro?”” Riprendendo il controllo di me stesso, mi fermai più che altro per concedere una tregua al cazzo di Carlo che stava per scoppiare. Sabrina: “”Mi sembra che fin’ora in questa casa nessuno abbia avuto un orgasmo, che non ci sia stato un minimo schizzo di sborra! Non sarebbe ora di provvedere? Che ne direste di incominciare da Carlo?”” Così dicendo ci presero per mano, ci accompagnarono sul letto, distesero Carlo che nicchiava domandando perché dovesse essere lui il primo. Paola si chinò sul suo membro già duro e teso glielo succhiò un attimo e poi disse: “”Dai, fai vedere che maschione sei … sfondaglielo!...”” Io da parte mia ero eccitatissimo; avevo il membro duro e dritto come il palo di un’alza bandiera ed ero quasi come incantato, indeciso se farmi inculare oppure inculare. Sabrina, avvicinandomi al letto, mi disse: “”Dai su, prendilo. Mi eccita già da matti il solo pensiero, figurati quando ti vedrò inculato e ti vedrò godere! … Anch’io godrò con te e sarò con te! Vuoi che ti aiuti?”” Al mio diniego mi baciò, mi insalivò sapientemente con due dita il buco e mi fece sedere su Carlo. Con le mani accompagnai il cazzo di Carlo verso il mio sfintere, raccomandandogli di lasciarmi gestire la situazione in quanto pregustavo la sensazione di auto penetrarmi dolcemente, quel piacere che provi quando la cappella ti dilata piano piano lo sfintere. Ma vuoi per l’inesperienza, vuoi perché era eccitatissimo, Carlo inarcò la schiena e in un attimo si fiondò dentro di me, quasi senza rendersene conto. Incominciai a cavalcarlo lentamente per dare modo al mio buco di riabituarsi al piacere che da tanto tempo non avevo più provato. Quando mi resi conto che tutto era ok e che Carlo accettava di essere sottomesso incominciai con movimenti più rapidi e decisi e nello stesso tempo a stringere nella morsa del mio sfintere il suo membro. Stava godendo ed io con lui. Nel frattempo Sabrina si era distesa accanto a Carlo e si stava facendo inculare da due dita di Paola che si era inginocchiata al suo fianco all’altezza delle gambe; mi sorrideva e mugolando mi diceva quant’era bello godere contemporaneamente dello stesso piacere. Paola allungò il dito pollice ed iniziò a titillarle il clitoride che nel frattempo era spuntato come un fungo fuori dalla sua vulva. Gemeva ed intervallava gridolini di – fermati – con altrettanti di – continua, non smettere -. Carlo mi godeva con gli occhi chiusi, lasciando fare tutto a me, avevo il culo in fiamme e cominciai a sentire la sborra salire in ambedue i cazzi. Capii, però, che non sarei riuscito a venire con Carlo in quanto quest’ultimo era decisamente più avanti di me e a nulla sarebbe servito fermarmi. Il quale in quel medesimo momento venne copiosamente, contraendosi tutto e gridando: “” Ahhh, stringimelo, stringimelo …”” così forte che Paola dovette mettergli una mano sulla bocca per non far partecipe il vicinato di quanto stava succedendo. “”Sabrina”” – dissi – “”non è giusto; il tuo piacere non è uguale al mio perché ti stai facendo anche sgrillettare, mentre nessuno si occupa del il mio cazzo”” Gran donna, impagabile amante. Allungò subito una mano, me lo afferrò, e con due colpi sapienti mi procurò uno schizzo così intenso che arrivò fin sul viso di entrambi .... Continuai a contrarre ritmicamente lo sfintere mentre sentivo Carlo afflosciarsi e mentre capivo che emetteva ancora qualche goccia di piacere. Quando moscio, moscio lo persi mi coricai tra i due, mi strinsi forte forte al petto Sabrina e la baciai a lungo, ringraziandola del pomeriggio che mi aveva offerto. Ritornati alla realtà, notammo, seduta ai piedi del letto Paola che aveva uno sguardo pieno di invidia e un po’ risentita: “”E a me nessuno pensa?”” “”Vai a baciare il tuo Carlo e poi vieni a sdraiarti al mio posto, non voglio assolutamente che ti senta trascurata”” le rispose Sabrina. “”No, affatto. Tanto sono sicura che mi prenderò la rivincita un’altra volta.”” Un minuto dopo le due erano avvinghiate come in un corpo unico e manco a dirlo Sabrina iniziò a strizzale le tettine, le succhiò i capezzoli, quasi volesse allattarsi, fino a farli diventare due torri svettanti sul suo petto, corse giù a leccarle, a succhiarle, a mordicchiarle la vulva. Le penetrò la vagina con l’indice e il medio della mano destra scavandola dal basso verso l’alto e contemporaneamente con il palmo dell’altra mano esercitava una pressione sul ventre al di sopra del pube. Dal dimenarsi si Paola capii che la parete anteriore della sua figa, schiacciata e martoriata in quel modo doveva essere in fiamme: mi sarebbe piaciuto essere al posto di quelle dita. Quando capì che l’orgasmo di Paola stava diventando insostenibile iniziò con le stesse dita un andirivieni e con due dita dell’altra mano le penetrò l’ano, movendole in coordinazione con quelle che erano in vagina. Venne in modo convulsivo, quasi una crisi epilettica. Sabrina sfilò le dita dalla vagina e ce le porse a leccare: un nettare dolciastro e appiccicoso. Il pomeriggio volgeva al termine; tornammo in cucina per un caffè e per decidere il da farsi. Carlo se ne stava ammutolito, pensieroso, quasi estraneo all’ambiente e alla gioia di noi tre. Sabrina chiese a Paola se si comportasse sempre così dopo una scopata e questa, ridendo, rispose che forse stava meditando se avesse goduto di più ad inculare me piuttosto che lei. “”Facciamo un patto”” – disse Sabrina – “”da oggi ci comporteremo come fossimo una coppia sola. Nessuna gelosia, nessun sotterfugio, nessuna bugia. Se una coppia, indipendentemente dai sessi, vorrà avere dei momenti di intimità escludendo momentaneamente gli altri due, non per questo dovremo incominciare a pensare e fantasticare chissà che cosa. L’importante è raccontarci sempre tutto, essere sinceri. D’altra parte non abbiamo inibizioni o preclusioni di nessun genere, salvo la verginità del buco di Carlo, ma penso che quanto prima si metterà alla pari con noi …..”” Paola ed io aderimmo con entusiasmo, mentre Carlo persisteva nel suo mutismo. Eravamo tutti in attesa di una sua parola quando improvvisamente ruppe il silenzio: “”Gianni mi svergineresti?? Adesso, subito, davanti alle nostre donne e non farmi rimanere deluso ..… Aderisco anch’io al patto ….Qua le mani”” Intrecciammo le nostre mani in un patto di mutua complicità. Paola era eccitatissima, quasi fosse lei a dover perdere la verginità. Sabrina, molto più pratica, ci richiamò alla realtà: “”Sì, ma qualche pomatina lubrificante?? Vi sieti dimenticati della vostra prima volta?? Basterà la crema per le mani??”” Risposi di sì anche perché Carlo già si offriva alle dita di Paola e quindi sarebbe stato tutto più semplice. L’importante era che si rilassasse e lasciasse fare. “”Sono nelle vostre mani e so che sono in buone mani.”” Paola continuava ad essere su di giri: “”Ho partecipato solo ai miei sverginamenti e oggi mi tocca di assistere allo sverginamento del mio uomo! Che bello! O volete che vi lasciamo soli?”” “”Tutt’altro”” – rispose Carlo – “”anzi voglio che tu mi stia vicina e che condivida con me questa esperienza.”” Sabrina non fece domande, già sapeva che l’avrei voluta al mio fianco. Ci avviammo verso la camera da letto. Cercai di ripassare mentalmente come si era comportata Federica. Sabrina mi baciò, con una mano constatò la durezza del mio membro e si sedette dall’altra parte del letto. Dissi a Carlo che l’avrei preso alla pecorina per facilitare la penetrazione, lo girai prono e mi posizionai tra le sue gambe. Paola, dopo averlo baciato, lo penetrò con due dita iniziando un movimento circolare intervallato da un regolare andirivieni. Iniziò ad uscire e a rientrare riprendendo sempre il movimento circolare. Non potei esimermi da un: <> Spinse le sue dita fino in fondo, si ritrasse e gli spalmò ben bene l’ano con la crema a disposizione e altrettanto fece con la mia cappella. Posizionando dei cuscini sotto la pancia raccomandai a Carlo di spingere un pochino come volesse defecare. Inoltre gli raccomandai di non prendere l’iniziativa. Appoggiai il mio glande sul suo buco. <> gli dissi sorridendo. Feci cenno a Paola di andarlo a baciare, la quale non si fece pregare e dal quel momento in poi non abbandonò più il suo viso. Iniziai a spingere un pochino per ritirarmi immediatamente, per più volte, poi iniziai a penetrarlo millimetro per millimetro e gli dissi che da come lo sentivo dilatarsi sarebbe stato lui a prendersi il cazzo e non io a darglielo. Sentivo il suo sfintere stringersi voluttuosamente intorno alla mia cappella, lo sentivo pronto a farsi attraversare lo sfintere, stavo preparando il colpo decisivo quando inaspettatamente si inarcò accogliendo il mio membro, incitandomi ad andare avanti. Iniziai a scoparlo, mentre due grosse lacrime scendevano sul volto di Paola. Subito Sabrina si precipitò da lei iniziando ad accarezzarle il viso ed i capelli mentre Paola non cessava di baciare il suo uomo. Provai ad uscire e a rientrare fermandomi nello sfintere per far sentire a Carlo quanto era stretto e quanto stava passando attraverso il suo buco, quindi iniziai con colpi sempre più decisi e profondi. Mugolava di piacere. Tra le frasi sconnesse che diceva ad un certo punto ci parve di capire che gli sarebbe piaciuto essere una donna …… Sabrina si accorse che stavo per venire; lasciò Paola e mi venne a baciare. Lo godetti intensamente, come avevo goduto di Federica, come godevo di Sabrina. Lo tenni fermo per lasciarmi ammosciare in lui mentre le sue contrazioni mi spremevano le ultime gocce di sperma e mentre Sabrina continuava nel suo bacio interminabile. Quando mi staccai da lui fui solo capace a mormorare: <> Supino e a gambe larghe mi rispose che era stata un’esperienza fantastica, che non aveva sentito il minimo dolore e che non avrebbe mai più rinunciato ad un piacere simile. Alzò la mano per battere un cinque tutti insieme:””Il patto proposto da Sabrina è ratificato e sottoscritto.”” Questa gli fece notare che, per la felicità, il suo sfintere continuava a contrarsi ed a emettere goccioline di sperma. Chiesi a Paola il perché dei suoi lacrimoni. Mi rispose: “”Mi sono emozionata perché avrei voluto perdere la verginità del mio culo in questo modo. Non dico che sono stata violentata, ma poco ci mancò. Quel tizio pensava solo al suo piacere e avesse avuto sotto di sé una capra sarebbe stata la stessa cosa. Sabrina mi aveva già raccontato che la inculi in un modo favoloso, e credimi era bellissimo vedere quanto pensavi a far godere Carlo prima di te stesso, che volevi avesse un ricordo fantastico di questo giorno, senza ombre di dolore o di malintesi.”” Si alzò mi baciò profondamente, “”proprio per non essere gelose l’una dell’altra”” disse rivolgendosi a Sabrina che le rispose che era il minimo che potesse fare per dimostrarmi la sua gratitudine. “”Dai, non rattristarti e rovinarti una così bella giornata”” – le dissi – “”acqua passata non macina più. Ti prometto che la prossima volta toccherà a te darmi il buchino e che insegnerò a Carlo a prenderlo come si deve per non creare concorrenza tra noi”” Quanto vi ho raccontato è assolutamente vero. Il resto ai prossimi capitoli.

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05/09/2011 13:24

max lm

gianni sei un mito, sai raccontare molto bene e se tutto è vero (come spero) ti faccio i miei più invidiosi auguri, ciao

05/09/2011 09:55

io

ad averlla io una compagna come le vostre

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